40° sede Gruppo di Vigliano

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Per festeggiare il 40° anniversario di costruzione della sede della propria sede gli alpini di Vigliano Biellese hanno vestito il paese con il tricolore. Gli striscioni appesi alla facciata del municipio e al cancello della scuola materna che si affaccia sul viale della Rimembranza recitavano: «Viva gli alpini» e «Tucc’un» e fuori dalla sede erano appesi un tricolore lungo 6 metri e una riproduzione del dipinto che il pittore biellese Epifanio Pozzato donò al gruppo nel 1983 in occasione dell’inaugurazione dell’allora nuova «casa» delle penne nere viglianesi. Un dipinto che diventò il logo del gruppo.
La manifestazione si è svolta domenica 16 aprile, ma già da sabato il gruppo ha accolto l’ospite d’eccezione, la fanfara alpina Tridentina «Walter Smussi» di Brescia accompagnando i suoi 29 elementi in visita al santuario di Oropa e al Museo degli alpini nella sede sezionale di Biella dove è stata organizzata la cena. «Grazie alla disponibilità del Comune di Vigliano, che ha patrocinato l’evento, i componenti della fanfara hanno dormito nella palestra delle scuole medie – racconta il capogruppo Egidio Giacoia che nel 1996 fece il servizio militare insieme a uno di loro -. È stata una sorta di prova generale di ospitalità in vista dell’eventuale adunata a Biella nel 2025».
L’occasione del 40° anniversario è stata una bellissima festa per rinnovare l’amicizia e i valori alpini. Dopo l’alzabandiera delle 9,30 presso la sede di Viale Alpini d’Italia, alla sfilata della domenica mattina per le vie di Vigliano qualcuno applaudiva dai balconi, qualcuno era in strada ad assistere al passaggio del corteo composto, oltre che dagli alpini viglianesi, anche dai rappresentanti dell’amministrazione comunale, dal presidente della sezione Ana di Biella Marco Fulcheri, da diversi alpini dei gruppi biellesi venuti con i rispettivi gagliardetti e, certamente, dalla fanfara che ha suonato per tutto il tempo, anche in piazza della chiesa di Santa Maria Vergine Assunta prima dell’inizio della messa. Dopo il pranzo sociale, in sede, i partecipanti sono rimasti fino al tardo pomeriggio in amicizia, tra i canti e i brani suonati dalla fanfara. È in base alla disponibilità di quest’ultima che i festeggiamenti si sono svolti in aprile, perché in realtà l’inaugurazione della sede avvenne nei giorni 9, 10 e 11 settembre 1983, quando il capogruppo era Renato Fossati (che l’anno scorso ha passato il testimone a Giacoia), il presidente dell’Ana nazionale era Vittorio Trentini, il presidente sezionale era Edmondo Gatti e il sindaco di Vigliano era il dottor Aldo Sola, anch’egli alpino. La prima pietra fu posata il 24 aprile del 1977 con la benedizione dell’allora parroco dell’Assunta don Luigi Quario. I soci del gruppo erano 244 e vollero la nuova sede con entusiasmo: era il 1971 quando «il consiglio direttivo ebbe la “folle” idea di costruire una nuova sede sociale perché quella di via Dante ci stava stretta», scrisse Fossati nel libretto pubblicato in occasione dell’inaugurazione sottolineando che, pur non mancando i momenti di difficoltà e di scoraggiamento, tutte le opere e i manufatti, dalle fondazioni al tetto, dalle rifiniture agli impianti, furono eseguiti da alpini (perché allora era facile trovare tra i soci muratori, carpentieri, fabbri, decoratori, idraulici o elettricisti) o da amici degli alpini. E la soddisfazione fu grande: avere una sede per le proprie iniziative, ma anche «uno spazio culturale per tutta la nostra popolazione», come scrisse il sindaco Sola.
Le penne nere viglianesi stanno preparando la tradizionale manifestazione «Vigliano e gli alpini in festa» che quest’anno si terrà nei giorni 23-24-25 giugno, 30 giugno e 1-2 luglio.


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