ADUNATA BIELLA UN GRAZIE REALE SENTITO E CONDIVISO CHE DURERA’ NEL TEMPO

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È già passato più di un mese dall’Adunata, ma per chi ha vissuto ogni giorno immerso nelle mille cose da fare e da preparare per un evento dal sapore unico… sembra passata una vita. Un evento che, con la sua straordinaria portata, ha davvero prosciugato — in senso positivo — le energie di un’intera comunità alpina, lanciata con cuore e determinazione nella gestione di una manifestazione indimenticabile. Per questo, era giusto ritrovarsi, rivedersi, fare un bilancio e guardarci negli occhi per dire: ce l’abbiamo fatta. La mole di lavoro è stata enorme. Ma l’abbiamo affrontata giorno per giorno, rientrando nella quotidianità fatta di incontri, dettagli da definire, problemi da risolvere. Ogni fase è stata vissuta con serietà, passione, spirito di squadra. E alla vigilia dell’Adunata, eravamo consapevoli della “montagna” che avevamo scalato. Eppure, l’entusiasmo dei biellesi e dell’intera comunità alpina in quei tre giorni ha ripagato ogni sforzo. Lunedì sera ci siamo riuniti con tutte le sezioni per fare il punto. È stato un incontro per condividere numeri straordinari, ma anche per darci una simbolica pacca sulle spalle. Abbiamo constatato, tra i tanti dati, l’incredibile concentrazione di presenze che si è verificata in quei giorni in città, ma anche qualcosa di ancora più significativo: oltre 200 nuovi soci alpini si sono iscritti alla nostra sezione chiedendo di far parte della nostra comunità.

Martedì pomeriggio, poi, alla presenza delle autorità, abbiamo rivissuto il clima di quei giorni. È stato un doveroso momento di ringraziamento, di gratitudine per una collaborazione preziosa, per un gioco di squadra che ha reso possibile ciò che sembrava impossibile. Sì, è proprio questo il nostro motto: “Rendere possibile l’impossibile”. Un motto che si è legato, in questa occasione, anche al nostro “tucc’un”, diventato un vero marchio di fabbrica — biellese, sì, ma che rappresenta perfettamente lo spirito alpino: determinato, concreto, generoso. E lo striscione con la scritta “GRAZIE” che ha sfilato in calce alla manifestazione campeggia ancora nella nostra sede. Perché quel grazie è reale, sentito, condiviso. E durerà nel tempo

Beppe Rasolo                                                                                                                                                                           foto: Stefano Socco

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