Nasce a Biella nel 1896. Studente del 4° anno di medicina, è chiamato alle armi nel novembre 1915. Dopo la Scuola militare di Modena viene incorporato nel 4° Reggimento Alpini, battaglione Aosta, come sottotenente.Nel mese di ottobre 1916 si merita una medaglia di bronzo sull’Alpe Cosmagnon e sette giorni dopo una prima medaglia d’argento sul Dente del Pasubio, uscendone gravemente ferito. Appena ristabilito chiede e ottiene di ritornare al suo reparto. Seguono vari atti di eroismo durante azioni militari di estremo rischio. Ma il destino lo aspetta ventiduenne a pochissimi giorni dalla fine del conflitto: nella notte del 26 ottobre 1918 cade combattendo al comando della sua 43° compagnia sui Solaroli, posizione strategica per la difesa del Monte Grappa.

Sui Solaroli, gruppo del Monte Grappa, a quota 1672, in 72 ore di battaglia l’Aosta perde: 23 ufficiali su 25, 773 alpini su 800, questo a 9 giorni dalla fine della guerra…

Mario Cucco è sepolto nel cimitero di Oropa dal 1921, traslato dal cimitero militare di Caniezza (TV).

Domenica 21 giugno 1953 le penne nere biellesi conversero al Piazzo per l’inaugurazione di un busto in bronzo su basamento di sienite della Balma, con la S. Messa celebrata dal cappellano alpino don Bricarello e con la presenza del ministro Pella.

L’ 8 giugno 1958 l’ANA di Biella erige un cippo in memoria del suo Caduto, benedetto dal cappellano don Bricarello, in ricordo del sacrificio dei Battaglioni Aosta, Levanna e Val Toce, nelle cui file altissima fu la presenza dei biellesi. Nel settembre del 1984, ormai danneggiato dai fulmini, più di sessanta alpini, guidati da Corrado Perona, tornano sulla cima, insieme con gli alpini di Crespano del Grappa, per una manutenzione straordinaria, effettuata con il CAI di Castelfranco Veneto.
Nel 2017 un sopralluogo viene fatto allo scopo di verificare direttamente le condizioni del cippo, trovato in ottimo stato di conservazione.

Medaglie d’ Argento al valor militare

– “A capo di un manipolo di volontari, lo guidava con coraggio alla conquista di una trincea nemica. Gravemente ferito al viso, rimaneva al suo posto a dirigere i propri uomini.”

– Monte Vodice – Maggio 1917

– “Rimasto ferito il proprio comandante, risolutamente assumeva il Comando del reparto, guidandolo…ferito a sua volta, non desisteva dal combattimento, finché  colpito a morte da una granata, lasciò la vita sul campo.” Monti Solaroli, 24 – 26 ottobre 1918

 

Madaglia di Bronzo al valor militare

– “.. con calma, perizia e fermezza guidava il proprio plotone all’attacco di posizione nemica, impossessandosene…” Alpe di Cosmagnon, 10 ottobre 1916