Udine è una bellissima città a misura d’uomo, le cui vie e piazze sono dei piacevoli salotti animati. Ma passeggiare per le sue vie, oltre che piacevole, permette di fare un viaggio nel tempo. A partire dal suo colle, solitario, che si erge al centro della città e della pianura friulana. Proprio qui si sviluppò, prima dell’anno Mille, un borgo fortificato, la futura Udine. Pian piano il borgo si ingrandì comprendendo anche gli spazi ai piedi del colle. Il territorio allora era stato dato in feudo al patriarca di Aquileia dall’imperatore.
I patriarchi che si succedettero negli anni fecero crescere il borgo intorno al loro castello, che edificarono in cima al colle. A metà Duecento, quando Udine ebbe il permesso di avere un mercato settimanale, diventò una vera e propria città. Allora si allargò fino a comprendere l’attuale via Merca tovecchio, luogo, come ricorda il nome, dove si svolgeva il mercato. Ben presto la città si ingrandì ulteriormente e con essa il mercato, che venne trasferito in uno spazio appositamente creato: il Mercatonuovo, oggi piazza san Giacomo. Splendido luogo di ritrovo per sorseggiare un caffè o un aperitivo in una cornice ricca di monumenti antichi, come la fontana (1543), il pozzo coperto ottagonale e la colonna con la statua della Madonna col Bambino (entrambe del 1487), la chiesa di san Giacomo (1533) affiancata dalla Cappella delle Anime (1748).
L’altra meravigliosa piazza udinese è piazza Libertà. Se Udine è il cuore del Piazza San Giacomo, nel cuore della città. Friuli, il cuore di Udine è questa piazza. Qui tutto parla di Venezia. Nel 1420 lo Stato Patriarcale terminò: Udine e il Friuli entrarono a far parte dei domini della Serenissima, i Leoni Marciani presero il posto delle Aquile patriarcali. L’edificio più veneziano è la Loggia del Lionello, fatta erigere a partire dal 1448, è un Palazzo Ducale in miniatura. Di particolare pregio e raffinatezza sono la pentafora sulla facciata ovest con bassorilievi raffiguranti gli Evangelisti e l’Annunciazione e la statua della Madonna con Bambino collocata sullo spigolo Nord Ovest, due opere attribuite allo scultore veneziano Bartolomeo Bon (seconda metà del Quattrocento).
Dalla Loggia si può ammirare la piazza in tutto il suo splendore: la Torre dell’orologio, opera di Giovanni da Udine, eretta nel 1527 a imitazione della torre veneziana, con tanto di mori a scandire il tempo al suono della campana, la sottostante loggia di San Giovanni (1533), un’elegante fontana (1542), la colonna (columna magna) con il Leone Marciano (quello originario era del 1539, abbattuto dai Francesi, fu rifatto nel 1883) e quella con la statua della Giustizia (1614), le due colossali statue, un tempo chiamate “i giganti”, raffiguranti Ercole e Caco, collocati in piazza nel Settecento ma scolpiti ben prima, forse dal Sansovino. Non è invece del periodo veneziano il monumento alla Pace di Campoformido, opera di Vincenzo Comolli qui collocato nel 1819.
All’imbocco della via che porta al castello si trova l’Arco Bollani (dal nome del Luogotenente, ossia del rappresentante del governo veneziano, dell’epoca), eretto nel 1556 su disegno di Andrea Palladio, anch’esso sormontato da un Leone Marciano (copia del 1953). Da qui si può scegliere se salire al castello attraverso la ripida scala Giustiniana (1570) o la più morbida e poetica scalinata sotto il porticato del Lippomano (1486). E arriviamo finalmente al castello. L’edificio che avevano costruito i patriarchi e avevano designato come loro residenza nel Duecento, era crollato durante il terremoto del 1511. Qualche anno dopo iniziò la costruzione del nuovo edificio, il Palazzo del Luogotenente, oggi chiamato semplicemente “castello”, ospita i musei civici.
Da lassù si può ammirare il panorama della città e spaziare fino all’arco alpino. Da non perdere poi il Duomo, la vicina cappella della Purità, il palazzo Vescovile. Tutti luoghi dove operò il più grande pittore del Settecento: il veneziano Gianbattista Tiepolo, che ha lasciato a Udine grandissimi capolavori.

Segreteria Adunata

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Documentazione

Allegato C_ORDINE SFILAMENTO

Allegato B_DECALOGO ADUNATA

Allegato A_PROGRAMMA ADUNATA

A_CIRCOLARE direttive Adunata UDINE 2023

 

 

 


Il manifesto dell’ Adunata

Il manifesto della 94ª Adunata di Udine è frutto della creatività friulana. Il vincitore del concorso bandito dall’Ana è infatti Andrea De Negri di Remanzacco, il cui bozzetto è stato scelto dal Consiglio Direttivo Nazionale tra quelli inviati a Milano, alla Sede dell’Associazione Nazionale Alpini.

Uno dei simboli principali raffigurati nel manifesto è la torre campanaria della chiesa di Santa Maria, adiacente al castello di Udine, con “l’agnul dal Friûl”, la statua segnavento realizzata nel 1777 che rappresenta l’arcangelo dorato, uno dei simboli della città. Sulla destra del manifesto, in primo piano, spicca il monumento all’Alpino, inaugurato nel 1936, che si trova nella caserma Di Prampero, sede della brigata alpina Julia, reparto storicamente legato al territorio. Sul tricolore più piccolo camminano invece le portatrici carniche, in omaggio alle donne che nel corso della Prima guerra mondiale operarono al fronte in Carnia, trasportando con le loro gerle rifornimenti e munizioni, fondamentali per i reparti alpini in prima linea. Tra loro ricordiamo Maria Plozner Mentil, medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.

La medaglia dell’ Adunata

Vincitore per il miglior bozzetto della medaglia è Sergio Francesco Foini di Ospitaletto (Brescia), iscritto all’omonimo Gruppo alpini. Su una facciata della medaglia è raffigurato il logo dell’Ana, lo stemma e il nome della città di Udine e la data dell’Adunata (11, 12, 13, 14 maggio 2023). Sul retro è rappresentato uno scorcio della loggia di San Giovanni con la Torre dell’Orologio, il cappello alpino e la scritta “94ª Adunata Nazionale Alpini”.