concerto in Duomo

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Ci eravamo lasciati, alla vigilia dell’Adunata, con un’immagine che ancora oggi vibra nella memoria: il Duomo di Biella colmo di voci giovani, limpide e potenti. Bambini e bambine che, grazie alla guida appassionata dei loro insegnanti e alla sensibilità del Corpo degli Alpini, avevano trasformato la cattedrale in un luogo di emozione pura, di musica, di bellezza. Quell’esuberanza spontanea, unita alla delicatezza che solo i più piccoli sanno portare, aveva illuminato ogni angolo del Duomo, ricordandoci quanto il futuro possa essere luminoso quando viene affidato alle nuove generazioni con fiducia e responsabilità.

Sabato scorso ci siamo ritrovati con lo stesso spirito. Con lo stesso entusiasmo, la stessa voglia di comunità, lo stesso orgoglio di appartenere a una storia più grande di noi. Era come se quel filo emozionale, lasciato sospeso mesi fa, fosse stato raccolto di nuovo, annodato, rafforzato. «È stato il modo più degno di chiudere un anno davvero incredibile per la nostra provincia — commenta Marco Fulcheri, Presidente ANA di Biella — un anno che ci ha regalato momenti di intensità, di riconoscenza e di profondissima appartenenza. Tradizione e memoria, due pilastri della nostra identità, sono passati di mano in mano, arrivando fino ai più giovani. Lo spirito alpino si è fatto vivo, si è fatto sentire, e oggi porge idealmente il testimone a chi costruirà il domani.»

E forse è proprio questo il segreto di serate come questa: il ritrovarsi, il riconoscersi, il percepire che i valori che ci sono stati consegnati non si disperdono, ma si moltiplicano, diventano più forti quando passano attraverso la voce dei bambini e lo sguardo commosso di chi quegli stessi valori li ha portati sulle spalle, in montagna, nella neve, nella vita.                                                      Giuseppe Rasolo     

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